Lettera a casa

Giunto nella guferia s'apprestò a salire le scale della grande torre , quando giunse in cima , si sedette sul pavimento ligneo davanti la finestra dove gli arrivava una brezza leggera in volto
, fu raggiunto in poco tempo dalla sua civetta , l'accarezzò per poi bagnare la penna nell'inchiostro iniziando a scrivere qualcosa mentre , inspiegabilmente, parlava col suo animale

<<bene Zaphira , adesso tocca a te. Per lo meno tu non giudichi all'apparenza , vero?

Mentre le diede un'altra carezza stavolta però con lo sguardo perso nel vuoto , nei suoi pensieri.

<<questa è una gabbia di mentecatti , siamo gli unici che possiamo definirci "normali">>


Cosa diavolo sto facendo, Parlo al mio gufo? Adesso devo proprio star male.

Amelia si fermò sotto la torre e scrisse tutto l'accaduto al nonno. Cominciava a sentirsi in colpa per la reazione che aveva avuto ma quel Daniel era così odioso. Salì le scale della gufiera, non possedeva un suo gufo poteva prenderlo solo in prestito, e destino fatale davanti ai suoi occhi si ritrovò il ragazzo causa del suo male, parlare a cuore aperto al suo gufo lo ascoltò in silenzio tenendo la lettera in mano. Un gufo le volò su una spalla e lei sobbalzò facendo girare Daniel. "Credo di doverti delle scuse... ho reagito male... ma ..." abbassò gli occhi "Offendi me non i miei genitori.. "

Amelia mise la lettera sulla zampa del Gufo dicendogli l'indirizzo "Hai nominato i miei genitori.. e non transigo Dan..." si torturò le mani "E' ilò mio nervo scoperto... il mio punto debole..." si passò una mano tra i capelli "Sai cosa si prova a crescere nella consapevolezza che sei solo al mondo?..... csenza tutte quelle esperienze che si fanno con i genitori.. e con la tua famiglia?" si morse le labbra "Non so nemmeno perchè lo sto dicendo a te.. Daniel sembrava spaventato "Senti io non voglio farti del male.. sono disarmata e ti sto parlando a cuore aperto...." sospirò "Ti sto chiedendo scusa..." fece un paio di passi verso di lui "Hai detto che tutti giudicano solo l'apparenza.. dammi modo di non farlo e tu non farlo con me.. " strinse i pugni " Io so che quel ragazzo che mi ha presoo ieri sera ed è stato con me per impedirmi di fare sciocchezze... sia lì da qualche parte..." si portò i capelli sulla spalla "Gli sto chiedendo di farsi avanti.. e di parlarmi..."

Con occhi sgranati il giovane osservava Amelia , non tentava di inventarsi scuse su ciò che aveva detto , restava lì , immobile e impassibile mordendosi il labbro inferiore .
In quel momento si sentiva inferiore , non faceva lo spavaldo poiché la situazione non lo permetteva

<<evidentemente no , non lo capisco>>

Quando mosse dei passi verso di lui gli venne automatico scalare due passi indietro , annuì poi col capo al resto della discussione in modo timido , senza ,però, smettere di squadrare la compagna di casata.

<<e adesso , cos'hai intenzione di fare?>>

Non sapeva più cosa dirle o fare restando in silenzio.
Quel silenzio era più valido di mille parole buttate al vento

Gli sorrise in maniera timida "Non ho una spada altrimenti potrei buttarla a terra in senso di resa" lo fissò per un lungo istante e disse "Mi arrendo Dan.. se tu sei disposto a dimenticare tutto.. posso farlo anche io.. " abbassò lo sguardo "Se poi lo riterrai necessario..andremo dal preside e gli racconteremo quello che è successo e io mi assumerò le conseguenze delle mie azioni" si bagnò le labbra "Sono venuta qui per diventare una grande strega.. e avere la mia vendetta non per stupide liti tra studenti!" corrugò la fronte "Non sono mai stata una ragazzina.. la mia educazione non lo permette perciò" fece dei passi e gli porse la mano "scusami.."

"e ricominciamo da capo"

Amelia riuscì finaente ad aprirsi in un sorriso sereno "Dammi un minuto" lasciò andare il gufo scolastico dai suoi nonni che dovevano essere informati "Ora possiamo andare" cominciarono a scendere le scale "Posso darti una mano con quello" disse riferendosi all'incantesimo "Ho letto 3-4 volte il paragrafo del libro di incantesimi"

Il sorriso di Amelia si allargò era felice che avesse abbassato tutte le difese "È strano vero?! Quando vediamo i grandi farlo sembra facilissimo.. " si fermò e gli prese la pergamena che lui aveva in mano. Ne prese un pezzetto piccolissimo. Poi prese il suo libro e rilesse l'incantesimo "Tutto sta nel ricordarsi che non siamo.scimmie con un bastone.. " sorrise " È come una danza formula e movimento vanno paripasso.." si bagnò le labbra. Si concentrò "Se non ci riesco ricorda che è abbastanza avanzato come incantesimo.." disse timida poi rivolse la bacchetta verso la carta e si concentrò. Sentì il calore nelle mani e pensò al fuoco e a quel pezzetto di carta bruciata e disse "Incendio!!" la pergamena non prese proprio fuoco ma i bordi si annerirono e divennero ardenti. Amelia sospirò e chiuse di nuovo gli occhi e continuó a concentrarsi. Poi quando sentì il fuoco parte di lei ridisse "Incendio!!" la pergamena divenne cenere in pochissimo "Forse ho esagerato.." disse alzando le spalle

Amelia gli sorrise "Prova a chiudere gli occhi'' gli posò le mani su "Prova a desiderarlo... desidera il fuoo senti sulle mani tra le dita..." sorrise "senti il fuoco.. gli elementi della natura ti appartengono.. sentilo..."

Un po scoraggiato , ma non del tutto riprese tra le mani la bacchetta e con l'aiuto di Amelia , cercò di concentrarsi al massimo , chiuse gli occhi , quindi, pronunciando la fatidica parola che precedeva lo scaturimento dell'incantesimo dalla punta della bacchetta

Incendio!

Il pezzetto di carta lasciato ,precedentemente, a terra ,prese fuoco.
Non lo traspariva ma la gioia ed il senso di realizzazione del ragazzo erano immensi , riuscì ad effettuare un incantesimo il primo giorno di scuola

Amelia disse "Ottimo.." si alzó e passò il piccolo piede sulla carta che bruciava "Hai bisogno di esercizio.. e concentrazione.. studio.. " mise la bacchetta all'interno della veste. Sembrava felice così gli sorrise e disse " Prego..."

Strinse i denti in una smorfia un po scocciata e poco consenziente quando ascoltò la compagna esortarlo allo studio , sapeva ,però, che senza impegnò non sarebbe andato lontano

Bene , ci metterò tutto me stesso

Disse facendo per alzarsi per poi chiedere ancora

Sai qualcosa sulla selezione della squadra di Quidditch , per caso?

Poco ci sperava che rispondesse affermativamente alla sua domanda , in fondo chieder non nuoce , era ,forse , una delle poche cose che gli interessavano al momento.