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| -Non è colpa tua, tu non hai colpe!- urlò James in piena disperazione -Non hai fatto niente, sei stato costretto!-. Erano negli spogliatoi poco prima della partita, tutti erano usciti, tranne loro due. Harry si stava vestendo e non dava particolare importanza a quello che il fratello gli diceva. -Harry, ma mi stai ascoltando?- sbottò James ad un certo punto, non notando nessuna reazione da parte del fratello. -E' stato Lui a trasformarti così, vero?-. Era preoccupato, molto preoccupato: da quando il fratello frequentava alcuni soggetti della loro Casa era cambiato, purtroppo in peggio. -Dimmi qualcosa!- Era arrivato addirittura a supplicarlo. Harry finì di vestirsi e si diresse verso l'uscita senza degnare di uno sguardo il fratello. -HARRY!- urlò a qual punto. Senza voltarsi, egli gli rispose: - Non mi interessa quello che pensi...quello che ho fatto è una cosa che mi riguarda personalmente! Ora scusa, ma abbiamo una partita da vincere!-. Aveva già la mano sulla maniglia quando James gli urlò .....
Aveva avuto questa visione quando era al lago con i suoi amici. Si era spaventata parecchio, così decise di recarsi al campo per cercare di chiarire meglio le sue idee. Era sul prato con in mano una pluffa. Che cosa hai fatto, papà? Chi ti ha costretto? Perché tu e lo zio avete litigato? Queste erano i pensieri che le giravano per la mente.
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